Il grotto ticinese diventa DOC
Chi vorrà vantare la denominazione dovrà evitare patatine fritte, lambrusco e vitello tonnato
Il nome “grotto” non è per tutti. La revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e la ristorazione (LEAR), di cui abbiamo dato notizia lunedì, e che è stata accolta positivamente, prevede una semplificazione delle categorie di esercizi pubblici, dando modo agli esercenti di poter avere una maggiore libertà nella denominazione del tipo d’esercizio. Tuttavia, la norma punirà chi abuserà di tale autonomia, volendo appunto tutelare maggiormente i grotti veri e propri.
La legge sancisce che “la categoria grotto sia una componente unica e tipica della realtà turistica ticinese e pertanto, come tale, va conservata”. Si intende così combattere l’allargamento del concetto di grotto registrato negli ultimi anni in Ticino, sia come struttura, sia come pietanze offerte. Per questo chi vorrà vantare tale denominazione dovrà dimostrare di servire "in maniera preponderante" bevande e pietanze ticinesi tipiche, evitando le patatine fritte, il lambrusco e il vitello tonnato.
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