RÍO PRUGIASCO
La Biblioteca de la Sociedad Suiza de Paysandú les da la Bienvenida a su Blog
GRACIAS POR ACOMPAÑARNOS
EL BLOG DE LA BIBLIOTECA FRANCISCO PONCINI DE LA SOCIEDAD SUIZA DE PAYSANDÚ ES EL REFLEJO DE LAS ACTIVIDADES DE LOS DESCENDIENTES DE SUIZOS EN URUGUAY, ASÍ COMO DE ACTIVIDADES CULTURALES DE NUESTRO PAÍS Y DE LA MADRE PATRIA SUIZA. TRATAMOS DE DIFUNDIR LAS BELLEZAS NATURALES DE URUGUAY Y SUIZA EN ESA INTEGRACIÓN NATURAL QUE VIVIMOS LOS HIJOS, NIETOS Y BISNIETOS DE AQUELLOS EMIGRANTES SUIZOS QUE VINIERON A URUGUAY Y LA REGIÓN EN BUSCA DE PROGRESO. QUE APORTARON TANTO A LA CONSTRUCCIÓN DE LOS PAÍSES DE LA REGIÓN EN PARTICULAR DE NUESTRO QUERIDO URUGUAY. COMO ES EL CASO DEL MAESTRO DE OBRAS FRANCISCO PONCINI. A QUIEN DEBEMOS EL NOMBRE DE NUESTRA BIBLIOTECA Y BLOG.
TOTAL DE VISITAS A NUESTRO BLOG
miércoles, 27 de enero de 2016
domingo, 24 de enero de 2016
IL PICCHIO ROSSO MAGGIORE
http://www.e-gdp.ch/giornaledelpopolo/books/160122giornaledelpopolo/index.html#/32/
A CONTINUACIÓN COMPARTIMOS FOTO DEL BLOG RECIBIDA DESDE EL CANTÓN DEL TICINO.
AVISTAMIENTO DEL AVE EN CUESTIÓN, EN EL MES DE DICIEMBRE:
jueves, 21 de enero de 2016
SOCIEDAD TICINESE DE MONTEVIDEO
http://www.proticino.ch/sezioni-allestero/uruguay/
Dei circa i 3,2 milioni di abitanti, quasi la metà si trova nella città di Montevideo, che è la capitale più australe del mondo. L’Uruguay è un paese d’immigranti; i due gruppi etnici più numerosi sono, in ordine d’importanza numerica, gli spagnoli e gli italiani. Non ci sono più nativi.
Si stima che la colonia svizzera stia nell'intorno di 1.000 persone. Questa cifra non include quei discendenti di svizzeri che hanno perso la cittadinanza ma che nonostante rimangono legati a diverse instituzioni elvetiche.
La terra è adatta per l’allevamento del bestiame e per l’agricoltura. La qualità della carne uruguaiana viene di più in più riconosciuta. I metodi naturali di allevamento spiegano in grande parte questa ben meritata fama.
Bensì l’Uruguay sia un paese “emergente”, certi indicatori riguardanti la qualità e la speranza di vita e il rispetto della natura sono a livelli simili a quelli delle nazioni più evolute.
Il turismo rappresenta un’importante attività economica, che cresce costantemente. Le spiagge di sabbia fine e bianca coprono tutto il sud del paese, fino al limite con il Brasile (oltre 400 chilometri). Da staccare è Punta del Este, un vero centro balneare internazionale, che venne chiamato a ragione “la Riviera dell’ America del Sud”.
La Società Patriottica Liberale Ticinese di Montevideo è la Sezione Uruguay della Pro Ticino
La
storia di nostra Società, "la Ticinese" come la chiamiamo
affettuosamente, comincia il 12 maggio dell’anno 1878, quando un gruppo
di immigranti ticinesi liberali arrivati in Uruguay fondarono una società di appoggio mutuo, la “Società Patriottica Liberale Ticinese”.
La loro relazione con il Ticino era stretta, sopratutto con il Partito Liberale, che in quei momenti attraversava una difficile situazione politica.
Verso il 1920, la politica comincia a perdere il suo primato e la Società si apre a “cittadini di oltre il Gottardo a anche ai non svizzeri che amino e rispettino la Svizzera e le sue libere istituzioni”.
Nel 1939 si stabilisce che il nome di “Patriottica Liberale” verrebbe conservato in omaggio ai fondatori, giacché la società divenne apolitica, essendo ormai il suo obiettivo “mantenere le tradizioni democratiche comuni alla Svizzera ed all’ Uruguay, favorendo l’ unione di tutti gli Svizzeri”.
Negli anni 40 fu rinnovato il locale sociale e la facciata fu progettata dal celebre scultore José Belloni, socio e dirigente della Società. In considerazione a questi valori, la costruzione, come si trova nell’attualità, è stata distinta dal Municipio di Montevideo come “valore testimoniale e storico per il patrimonio culturale” della città.
Negli anni sessanta il Presidente della “Ticinese”, in quel momento Luis Induni, in un viaggio al Ticino prese contatto con il Signor Igeo Rotanzi, Presidente del Comitato Centrale, e così si strinsero i legami fra Montevideo e la pro Ticino.
A misura che le possibilità di comunicazione si amigliorarono, la pro Ticino Montevideo divenne una sezione all’estero strettamente legata alla rete dei ticinesi nel mondo.
Nella fotografìa si vede lo storico locale sociale. Qui si ricevono con grande emozione e affetto le visite che arrivano dal Ticino e dalla Svizzera e si riuniscono i soci ed amici tutti i mesi. Coglie di sorpresa un castagno - un albero non comune in Uruguay - nel giardino: un simbolo da staccare, lasciato dagli immigranti ticinesi.
La loro relazione con il Ticino era stretta, sopratutto con il Partito Liberale, che in quei momenti attraversava una difficile situazione politica.
Verso il 1920, la politica comincia a perdere il suo primato e la Società si apre a “cittadini di oltre il Gottardo a anche ai non svizzeri che amino e rispettino la Svizzera e le sue libere istituzioni”.
Nel 1939 si stabilisce che il nome di “Patriottica Liberale” verrebbe conservato in omaggio ai fondatori, giacché la società divenne apolitica, essendo ormai il suo obiettivo “mantenere le tradizioni democratiche comuni alla Svizzera ed all’ Uruguay, favorendo l’ unione di tutti gli Svizzeri”.
Negli anni 40 fu rinnovato il locale sociale e la facciata fu progettata dal celebre scultore José Belloni, socio e dirigente della Società. In considerazione a questi valori, la costruzione, come si trova nell’attualità, è stata distinta dal Municipio di Montevideo come “valore testimoniale e storico per il patrimonio culturale” della città.
Negli anni sessanta il Presidente della “Ticinese”, in quel momento Luis Induni, in un viaggio al Ticino prese contatto con il Signor Igeo Rotanzi, Presidente del Comitato Centrale, e così si strinsero i legami fra Montevideo e la pro Ticino.
A misura che le possibilità di comunicazione si amigliorarono, la pro Ticino Montevideo divenne una sezione all’estero strettamente legata alla rete dei ticinesi nel mondo.
Nella fotografìa si vede lo storico locale sociale. Qui si ricevono con grande emozione e affetto le visite che arrivano dal Ticino e dalla Svizzera e si riuniscono i soci ed amici tutti i mesi. Coglie di sorpresa un castagno - un albero non comune in Uruguay - nel giardino: un simbolo da staccare, lasciato dagli immigranti ticinesi.
Uruguay
Al sud est dell’America del Sud, l’Uruguay è un piccolo paese che si trova fra l’Argentina e il Brasile.Dei circa i 3,2 milioni di abitanti, quasi la metà si trova nella città di Montevideo, che è la capitale più australe del mondo. L’Uruguay è un paese d’immigranti; i due gruppi etnici più numerosi sono, in ordine d’importanza numerica, gli spagnoli e gli italiani. Non ci sono più nativi.
Si stima che la colonia svizzera stia nell'intorno di 1.000 persone. Questa cifra non include quei discendenti di svizzeri che hanno perso la cittadinanza ma che nonostante rimangono legati a diverse instituzioni elvetiche.
La terra è adatta per l’allevamento del bestiame e per l’agricoltura. La qualità della carne uruguaiana viene di più in più riconosciuta. I metodi naturali di allevamento spiegano in grande parte questa ben meritata fama.
Bensì l’Uruguay sia un paese “emergente”, certi indicatori riguardanti la qualità e la speranza di vita e il rispetto della natura sono a livelli simili a quelli delle nazioni più evolute.
Il turismo rappresenta un’importante attività economica, che cresce costantemente. Le spiagge di sabbia fine e bianca coprono tutto il sud del paese, fino al limite con il Brasile (oltre 400 chilometri). Da staccare è Punta del Este, un vero centro balneare internazionale, che venne chiamato a ragione “la Riviera dell’ America del Sud”.
lunes, 18 de enero de 2016
domingo, 17 de enero de 2016
miércoles, 13 de enero de 2016
martes, 12 de enero de 2016
100 AÑOS DE ESPERANZA
TEXTO Publicado en Diario El Telégrafo de Paysandú
ANÉCDOTAS DE ÉPOCA: RELATO DE LA ESCRITORA SEÑORITA IRMA PARENTE
Desde este Blog agradecemos
a esta escritora sanducera de gran integridad moral y carisma por
compartir con este humilde Blog, relatos de nuestro país, de nuestra
ciudad y particularmente de una época en que, en lo personal, admiramos por su gran
sacrificio, dedicación e impronta que ambicionó un Uruguay de desarrollo,
progreso y valores morales, que en la actualidad se han perdido en gran parte
de sus pobladores, pero que persisten en el recuerdo de nuestros mayores, como
una deuda pendiente a futuro, de recuperar ese espíritu que nos mereció los
elogios internacionales, por el valor intelectual de nuestros pobladores y el
espíritu de trabajo y lucha.
REUNIONES CON GRANDES PERSONALIDADES DE LA ÉPOCA:
CAPÍTULO: SETEMBRINO PEREDEA
De él recuerda en particular su gran sensibilidad y trato
cordial con la gente trabajadora de campo y en su mayoría inmigrantes
italianos.
Su particular forma de vestir:
TRAJE OSCURO
CORBATAS DE MOÑITAS Y BOTITAS DE CAÑA CON CHAROL Y EN LA
PARTE ALTA CABRETILLA BLANCA CON BOTONCITOS
ADEMÁS EL USO DEL BASTÓN COMO UN TOQUE DE ELEGANCIA
SE TRATABA DE UN SER EDUCADO Y DISTINGUIDO; HUMILDE, DE TRATO CORDIAL CONVERSABA CON CHACAREROS
BUSCANDO UN TRATO JUSTO PARA QUIENES TRABAJABAN Y DESEABAN PROGRESAR Y MANTENER
SUS FAMILIAS CON EL FRUTO DE SU TRABAJO
RECUERDA TAMBIÉN AL SACERDOTE: PADRE MOREIRA CON SU
PERSONALIDAD DE COLABORACIÓN, COMO SE DECÍA EN AQUÉL ENTONCES "UN CURA GAUCHO".
RECUERDA ASÍ MISMO A MIGUEL BACCARO: fundador del Telégrafo junto
a ÁNGEL CAROTINI.
El Sr. Don Roberto Carotini primo hermano del fundador de
El Telégrafo, fue padrino de Boda de sus padres y pardino a su
vez de la hermana mayor de Irma, Señorita. Olanda Parente.
Tenía un comercio de venta de variedades entre ellas
Instrumentos de Música como fonógrafo.
Buscaban acercarse a la gente de campaña, en procura de proteger
sus intereses cuando venían a la ciudad, por tratarse de inmigrantes y
personas humildes no acostumbradas a la ciudad.
También recordó a los Señores: Don Carlos Fraschini y Don Pedro Harguindegui.
Los Molinos harineros recogían cosechas, las transportaban
en carretas al puerto por calles zanjeadas. Lo que nos da una idea del trabajo y
sacrificio que cada labor diaria implicaba.
Nos habló del movimiento de la Zona del Puerto.
CAPÍTULO : TRANSPORTE DE LA PRODUCCIÓN MEDIANTE CARRETAS TIRADAS POR BUEYES.
Se trabajaba cargando bolsas, debido a que no se hacía a
granel; sino por toboganes, de a bolsa con controles en la parte superior media
y finalmente otra persona esperaba la misma en el barco.
El trabajo de las Grúas en la zona portuaria era intenso.
Estas personalidades como Setembrino Pereda estaban en las Reuniones
informando sobre créditos. entendidos en el movimiento agropecuario y las leyes locales
vigentes, que no eran de conocimiento del público en general.
Esa colaboración determinaba contar con el apoyo de las autoridades
de la época, en forma directa se trasladaban a la capital del país, Montevideo, para realizar
allí las gestiones necesarias ante la ausencia de medios de comunicación como
los que disponemos en la actualidad.
El traslado era en Tren, no había Puentes en todos los
puntos del territorio.
Los bisabuelos de la Srta. Irma Parente llevaban la
producción en carretas y cubrían la misma con toldos.
El viaje a la capital del país les insumía 6 meses de viaje,
no había puente si crecían los arroyos tenían que esperar y buscar paso por las " picadas
" entre las piedras.
Mientras hacían el camino llevaban " bueyeritos "
(los más jóvenes) para cuidar por la noche a los animales.
A TRAVÉS DE ESTE RELATO VEMOS LA IMPORTANCIA DEL MONUMENTO A" LA CARRETA" (TIRADA POR BUEYES) QUE PLASMÓ EN SU ESCULTURA JOSÉ BELLONI, URUGUAYO ( HIJO DE SUIZO )
SE ENCUENTRA EN EL PARQUE "JOSÉ BATLLE Y ORDÓÑEZ" DE MONTEVIDEO.
SE ENCUENTRA EN EL PARQUE "JOSÉ BATLLE Y ORDÓÑEZ" DE MONTEVIDEO.
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