http://familia.prati.com.br/FamiliaPrati/ilustres/EribertoPrati/EribertoPrati_espanhol.htm
Biografia
Criado en Caldonazzo, Trento (entonces parte de Austria, y desde 1920 de Italia ), en el viejo molino familiar, donde vivió junto a Edmundo entre 1891 y 1909 al cuidado de unas tías paternas, año en que retornaron a América del Sur a visitar a sus padres.
Los mismos entonces se encontraban explotando una hacienda en las cercanías de Uruguaiana, R.S. Brasil, junto a los otros seis hijos del matrimonio.
Habían antes concurrido a la "Scuola Elementare" en Caldonazzo y luego ambos formado como "pintores decoradores" en la Escuela de Artes de Trento y como aprendices en el Taller de De Vigili en la misma, ante la imposibilidad de seguir estudios superiores en las Academias, dada la decadencia económica familiar de su antes próspera familia.
La misma se relacionaba a las guerras por la unificación de Italia, y al hecho que su abuelo, el Geometra y propietario de tierras Domenico Prati, había fallecido precozmente dejando numerosa familia, 10 hijos, parte de ellos aun de escasa edad como su padre, Michelangelo, quién siendo el menor tenía entonces solo dos años.
Tras un breve pasaje por tierras correntinas y entrerrianas (en la República Argentina) se instalaron en Salto, Uruguay, en 1910 para probar suerte con su oficio en esa pujante ciudad.
A su arribo a Salto obtuvieron el favor de asociaciones y personas locales decorando numerosos edificios, como el apoyo de intelectuales y amantes de las artes.
Alguna de sus obras:
- Pintura decorativa techos Ateneo de Salto- 1911 ( junto a Edmundo Prati )
- Pintura decorativa techos Sociedad Italiana -1918 ( junto a Edmundo Prati)
- Pintura decorativa Salón de ceremonias Escuela Hiram - s/d
- Pintura decorativa Salón Casa del Partido Colorado - c.1922
- Obelisco a Rodó (con Edmundo Prati) - 1922
- Pintura al fresco tímpano Iglesia del Cerro ( Cristo ) s/d fecha
- Placa "Desembarco de la Agraciada" junto a Palacio Oficinas públicas -1925
- Diseño del Escudo del Departamento de Salto - 1927
- Proyecto Chalet "El Peñasco" para el Dr. Carlos Maldini - luego residencia
- Sant'Anna - Amorim (junto a Edmundo Prati) - c.1927
- Fresco de San Francisco de Asís en Chalet "El Peñasco"
- Busto de Benito Solari - Parque Solari s/d fecha
- Infinidad de bajorrelieves, retratos al óleo, etc., algunos hoy en el Palacio Gallino, donación en vida del artista (destacan retratos Gral. Artigas y Shakespeare), en la Sala "Eriberto Prati", junto a otros óleos y dibujos donados posteriormente por su viuda, Rosario Bellettieri, y sus hijos.
- Numerosos esgrafiados en fachadas, de los que destacamos los de la Farmacia Vant'Hoff (en Uruguay y Santos Errandonea), y los de la casa del Constructor Dalbono (en Rivera y Juan C. Gómez)
- Estucos y pinturas decorativas en interiores de innumerables residencias en Salto.
Realiza el proyecto de su casa, ubicada en Julio Delgado 35, en colaboración con el Arq. Armando Barbieri, diseñando y realizando todos los motivos decorativos del portal, cornisas, esgrafiados sobre ventanas, pintura de vitraux, etc., la que se finaliza en 1928.
Fue profesor de Dibujo en el IPOLL y en Universidad del Trabajo por más de treinta años . Su integración al medio salteño fue tal que ya a inicios de la década del treinta, a solo veinte años de su radicación en ésta, fue "diputado departamental" en la Asamblea Representativa Departamental en dos oportunidades por el Lema : Partido Colorado Radical, ocupando en 1932 la 2da. Vicepresidencia de la misma.
En el año 52, ya jubilado, se radica en Montevideo, donde se habían trasladado sus hijos, y participa en un Salón Nacional con su autorretrato que tiene gran éxito de crítica en la muestra.
El nombre del artista figura en el prestigioso "Dictionnaire des paintres, graveurs et sculpteurs ..." de E. Benezit, como "portraitiste a Salto, Uruguay", junto a los de sus tíos los pintores académicos Eugenio Prati ( 1842-1907), formado en Venecia y Florencia y Giulio Cesare Prati (1860-1940) formado en Milán, su primo el pintor Romualdo Prati (1874-1930) de actuación destacada en Río de Janeiro, París y Roma, y de su hermano Edmundo, el escultor, integrando la que se considera una verdadera dinastía de artistas trentinos, a la que se suman poetas y lingüistas, recordados permanentemente en la Provincia de Trento a través de la muestra permanente de sus museos (en particular el MART- Museo de Arte Moderno de Trento y Rovereto), de publicaciones, de conferencias y de grandes exposiciones, siendo una de las última de ellas una gran muestra dedicada en exclusiva a Eugenio Prati en el Palacio Geremia de Trento en el año 2002.
Arq. Edmundo Rodríguez Prati
EDMUNDO PRATI
Un altro artista della famiglia è stato lo scultore Edmondo Prati, nato a Paisandù in Uruguay il 17 aprile 1889 da Michelangelo Prati (1865-1915) e dalla brasiliana Carolina Mattjè (1864-1951), nipote di Eugenio e Giulio Cesare e fratello gemello del pittore Eriberto (1889-1970) e del musicista Italo (1899-1982), violinista nell’orchestra di Toscaini alla Scala di Milano.
Nel 1891 la famiglia rientra a Caldonazzo ed Edmondo, seguendo gli insegnamenti degli zii Eugenio e Giulio artisti affermati, si avvicina all’arte e s’iscrive alla scuola d’arte e dell’artigianato di Trento. Nel 1903 partecipa ad una prima mostra all’Hotel Caldonazzo di Gioacchino Garbari, dove, insieme al fratello gemello, presenta dei bozzetti di creta.
Nell’autunno del 1907 a diciotto anni riparte per l’Uruguay assieme al fratello gemello Eriberto. Sposa Teresita Scanavino (1888-1963) che da alla luce due figli, Mila (1915-1921) e Gabriele (1916-1922). Ritorna in Italia nel 1920 con la moglie Teresita ed i figli per iscriversi all’Accademia di Brera che frequenta fino al 1927, aggiudicandosi ogni anno il primo premio e conseguendo il titolo accademico con il primo premio e la massima lode.
Nel 1925 esegue il busto di bronzo dello zio “Eugenio Prati” che è inaugurato in piazza Municipio il 30 agosto 1925 e due anni dopo, nel 1927, realizza il “Crocifisso” per la cappella del cimitero di Caldonazzo, i busti di bronzo di “Damiano Graziadei”, collocato in largo Graziadei a Caldonazzo e del bis cugino “Lorenzo Prati” (1842-1899), giudice distrettuale a Borgo Valsugana, conservato presso una nipote di quest’ultimo.
Conclusa l’Accademia perfeziona i suoi studi a Milano studiando con i pittori Bignami, Alcide Ernesto Campestrini e con lo scultore Graziosi e poi si trasferisce a Firenze, Roma e visita gran parte dell’Europa per conoscere meglio la scultura dell’epoca. L’Accademia di Brera gli commissiona l’incarico per l’esecuzione di un busto del “Re Vittorio Emanuele” per il salone dell’Accademia.Nel 1930 ritorna a Montevideo per poi rientrare in Italia come inviato del Ministero dell’Istruzione in missione ufficiale dal 1931 al 1937. A Montevideo realizza grandi statue di bronzo e rilievi allegorici per i grandi portali del salone dei Passi Perduti del Parlamento uruguaiano e per il Palazzo di Giustizia dal titolo “La battaglia di Las Pedras”.
Nel 1932 scolpisce i busti di bronzo della moglie Teresita dal titolo “Vento del Sud”, conservato a Trento nel Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presso il Palazzo delle Albere e del prof. “Raffaello Prati”, conservato a Caldonazzo in collezione privata. Nel 1936 partecipa alla XX° Biennale di Venezia con l’opera “Gaucho uruguayano” e all’Esposizione universale di Parigi del 1937 vince la medaglia d’argento con l’opera “Quattro esemplari di cavalli di varie razze”.
Ritornato in Uruguay nel 1937 partecipa al I° Consorso nazionale per il monumento a “Josè Enrique Rodò”, vincendo il primo premio e nello stesso anno ottiene il primo e secondo premio al concorso per il modello della medaglia ufficiale del salone Nazionale delle Belle Arti organizzato dal Ministero dell’Istruzione.
Edmondo Prati nel 1938 vince a Montevideo il Concorso nazionale per il monumento “Ai fondatori della patria”. Nel 1940, per incarico del Municipio della città di Salto, realizza il monumento del “Generale Josè Artigas” e scolpisce un “Crocifisso” in bronzo conservato nella Cattedrale di Salto. A Montevideo, nel dicembre del 1943, vince il concorso per il monumento al “Generale San Martin” che realizza in seguito.
E’ autore nel 1944 del primo monumento al “Generale Artigas” in Argentina, del busto dello stesso generale nella città di Havana a Cuba (1946) e nelle città argentine di Corrientes (1958) e di Paranà (1959) (esiste sia in Brasile sia in Argentina), a Guayaquil in Ecuador e a San Salvador.
Nel 1950 realizza una lunetta di bronzo “A ricordo delle zie” e nel 1951, in seguito alla morte della madre, il bronzo “Per i miei genitori” entrambi collocati nel cimitero di Caldonazzo.
Nel 1957 è autore della statua di bronzo del “Generale Garibaldi” per la città di Dolores in Uruguay. Opere di Edmondo si trovano nel Museo italiano a Buenos Aires, nel Museo Edmondo Prati di Salto e nei Musei nazionali dell’Uruguay; al Castello del Buonconsiglio di Trento si possono ammirare tutte le medaglie da lui realizzate e il busto di bronzo di “Cesare Battisti”, nel Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto il busto di bronzo ”Vento del Sud” (la cui modella è la moglie Teresita) e nella Biblioteca comunale di Caldonazzo il busto di bronzo di “Michelangelo Buonarroti” (1931).
Oltre a dedicarsi alla produzione artistica scultoria ha svolto i seguenti incarichi: capo conservatore e direttore dell’Ufficio Artistico del palazzo del Parlamento a Montevideo dal 1946 al 1956, professore titolare di disegno e scultura e poi direttore per concorso della Scuola d’arti applicate dell’Università del Lavoro dell’Uruguay; inoltre è stato membro della commissione nazionale uruguaiana di Belle Arti dal 1938 al 1945 e poi a partire dal 1957 fino alla morte.
Scompare il 24 novembre 1970 a Montevideo all’età di ottantuno anni e le ceneri, assieme a quelle della moglie e dei due figli, riposano nel cimitero di Caldonazzo
Colaborazioni di Alberto Pattini
Per ricevere o dare informazioni scrivere a.pattini@libero.it
http://familia.prati.com.br/familiaprati/ilustres/EdmondoPrati/EdmondoPrati_italiano.htm
"Me olvidé de ver el "Torso de Efebo", en bronce, que se encuentra allí y que, como le tengo cariño, desearía fuera repuesto cuanto antes sobre su base de piedra y si conviene, yo mismo retocaría la pátina."
"... pasaré por allí en cualquier tarde que pueda, para ver ese bronce y tomar la medida de la base de mármol, que yo mandaré hacer por mi cuenta, a fin de evitar lo aburrido de los trámites oficinescos. Es un hijo mío y no me molesta mandarle hacer un par de zapatos nuevos". (1)
Nada mejor que el extracto de esta carta para sintetizar la personalidad de este singular artista.
El Primer Salón Anual de Artes Plásticas, organizado por la Comisión de Bellas Artes, fue realizado en el año 1937, año éste del regreso definitivo de Prati a Uruguay. Con su obra "Tesoro de Efebo" conquistó la Gran Medalla de Oro en Escultura. La medalla de premiación de éste y los sucesivos "Salones" es obra de Prati.
Hasta el año 1937 su vida transcurrió entre Uruguay e Italia. En el año 1889 nacieron los gemelos Eriberto y Edmundo, en Paysandú. A muy corta edad fueron llevados a Italia, donde se criaron en un ambiente donde el arte dominaba. Su tío Eugenio era un pintor de fama, el cual les enseñaba su arte.
Regresan los hermanos al Uruguay en 1906, radicándose en Salto. Eriberto, en forma definitiva en nuestro país, Edmundo nuevamente volvería a Italia en dos oportunidades.
En el año 1920, con la ayuda del Dr. Carlos Maldini, partía hacia Italia, más precisamente a la célebre Academia de Brera, donde realiza los estudios de escultura, culminando los mismos con las máximas distinciones. Paralelamente siguió los cursos de la "Escuela de Artes Aplicadas", Sección Arquitectura. De su paso por la Academia de Brera rescatamos un par de anécdotas. En el examen de Historia del Arte le tocó disertar sobre el Duomo de Milán, al pie del cual habló por más de dos horas. Otra anécdota curiosa es lo ocurrido en el examen final. Después de escuchar su palabra, el Presidente de la mesa examinadora, Arq. Moretti, lo invitó a tomar asiento entre los miembros de la misma, para continuar examinando a sus compañeros.
Vuelve a Uruguay en 1931, y realiza en Salto y luego en Montevideo su primera exposición en el Salón Maveroff, con excelente aceptación por parte de críticos y público en general.
La realización del Monumento a Artigas de Salto lo lleva nuevamente a Italia, donde realiza en Florencia el modelo definitivo y su posterior fundición, retornando a nuestro país en 1937, afincándose en Pocitos.
Los éxitos se suceden. 1937: 1er. y 2º premio del Concurso de la Medalla de Premiación de los Salones de la Comisión de Bellas Artes; 1er. premio del Concurso del Monumento "Fundadores de la Patria" (2); 2º premio del Concurso del Monumento a Rodó; 1941: 1er. premio del Concurso de primer grado para el Monumento al Libertador Gral. José de San Martín, compartido con el escultor Antonio Pena. 1942: 1er, premio del Concurso de 2º grado para el Monumento anteriormente citado. Trabajó en forma incansable en diversas obras menores y como escritor y conferencista apasionado de la defensa de su credo artístico.
Funda su periódico de arte "El David", del cual es redactor y lo financia de su peculio. El mismo se edita desde 1937 hasta el año 1946, publicándose en ese período 26 números. Escribe numerosos artículos en la Revista Nacional y posteriormente colabora en el periódico "Información de Arte" entre 1956 y 1960, destacándose su sección "Crítica de Críticos".
Al respecto manifiesta Don Edmundo: "Le mando un ejemplar y si tiene algún ratito libre, léalo que es divertido. Ud. dirá para qué me tomo tantos fastidios, pero, amigo mío, yo nunca podré ser un consentido ni tampoco un tartufo; y creo que un artista anciano que tiene todos sus papeles en regla y cuarenta y cinco años de actuación, no tiene por qué respetar y rendir pleitesías a una manga de críticos teoristas, improvisados, ignorantes, que pretenden subvertir el buen sentido en nuestro país y que yo no tengo ganas de considerar o respetar". (3)
Con su labor de difusión revalorizó a artistas nacionales hasta ese momento injustamente olvidados, como don Juan Manuel Blanes y don Pedro Blanes Viale.
De su autoría es "La escultura griega y su ambiente" (Edic. L.I.G.U.). 1943. Breve volumen de notable síntesis sustancial y técnica. En 1967 publicó "Autobiografía de un Artista" y en 1969, una nueva edición algo ampliada.
Se desempeñó como Jefe-conservador y luego Director de la Oficina Artística del Palacio Legislativo, de 1946 a 1956.
Profesor titular de Dibujo y Escultura, posteriormente Director, por Concurso de Méritos, de la Escuela de Artes Aplicadas (hoy "Pedro Figari") de la U.T.U.
Miembro de la Comisión Nacional de Bellas Artes desde 1938 a 1943, y luego a partir de 1957.
Titular del Consejo Directivo de la Universidad del Trabajo durante más de un período.
Integrante del Jurado del Salón Nacional de Bellas Artes en repetidas ocasiones. Asimismo fue jurado de concursos internacionales para obras monumentales a erigirse en nuestro país.
Las principales obras de este prolífico artista, ubicadas en lugares públicos de nuestro país son: monumento a Franklin Delano Roosevelt, en la Avda. Américo Ricaldoni, casi Avda. Dr. Francisco Soca; monumento al Libertador José de San Martín, en la Avda. Agraciada y Asencio; estatua monumental del Dr. José lrureta Goyena, en Gabriel A. Pereira y José Ellauri, estatua monumental del Dr. Luis A. de Herrera, en la confluencia de la avenida del mismo nombre y la Avda. Gral. Flores; "Los Ultimos Charrúas", en colaboración con otros artistas, en el Prado. Placas del "Congreso de Tres Cruces", en Avda. Italia y A. Miranda; Monseñor Mariano Soler, en la fachada de la Iglesia del Cordón, entre otros trabajos. En el interior de nuestro país: monumento ecuestre (tríptico) al Gral. José Artigas, en la ciudad de Salto; estatua monumental "El Sembrador", a la entrada de la ciudad de Paysandú; estatua monumental del Gral. José Garibaldi, en la ciudad de Dolores (Dpto. de Soriano), etc.
(1) Carta al Señor Director del Museo Nacional de Bellas Artes, Escultor Don José Luis Zorrilla de San Martín, de fecha 27 de setiembre de 1958.
(2) De este monumento sólo se llegó a realizar el modelo a un tercio. Se encuentra ubicado en el Salón de los Pasos Perdidos del Palacio Legislativo.
(3) Carta al Escultor Don José Luis Zorrilla de San Martín citada.
Medallas diseñadas por el Escultor Don Edmundo Prati
Nota: Hemos registrado 23 (veintitrés) medallas con diseño de Prati. Incluimos las que fueron acuñadas con cuños originalmente destinados a otras piezas, en cuyo caso serán señaladas. No se incluyen la serie de compositores famosos y otras realizadas en nácar por carecer de datos concretos sobre las mismas. |
Nº 1
Dr. Amorín, José Lino: Homenaje al filántropo. Acuñó Gotuzzo y Piana, Buenos Aires, año 1918. Circular, canto liso, ø 100 mm.
Anverso:
Efigie de tres cuartos de perfil derecho del Dr. José Lino Amorín. Firma: "Prati".
Reverso:
Parte superior, efigies de frente de mujer y hombre sentados. Entre ambos, escudo con la inscripción: "Scientia et humanitas". Junto a la mujer, rueda dentada y martillo. El hombre con caduceo en mano izquierda y casco alado. Debajo, cartela: "Homenaje del Pueblo al Filántropo Doctor Don José Lino Amorin. Salto, Setiembre, MCMXVIII, R.O.U.". Al exergo, dos ramas de laureles entrecruzadas. Firma: "Gotuzzo y Piana".
Nº 2
Salto: Primer Centenario de la Creación del Departamento. Año 1937. Acuñó Tammaro (Montevideo). Circular, ø 36 mm.
Anverso:
Parte superior: yunque y martillo, rama bifolial de roble y laurel y cabeza de perfil izquierdo de Minerva. Parte inferior: "1er. Centenario Celebrado en Salto 17-18 Junio 1937". Firmas: "E. Prati" y "Tammaro".
Reverso:
Contorno de Artigas y Salto, con la división departamental y con la indicación de la ciudad y "Salto". Detrás, flecha indicando el norte. En círculo: "Creación del Departamento 16-VI-1 837". Firma: "E. Prati".
Nº 3
Salón Anual de Artes Plásticas (1er. año 1937, Montevideo). Acuñó Tammaro, Montevideo. Año 1937. Circular, canto liso, ø 50 mm.
Anverso:
Efigie de espalda de hombre desnudo de rodillas, que talla con escoplo y mazo, una cabeza de perfil izquierdo de mujer, símbolo de la República. Por la parte inferior asoma el sol. Borde izquierdo, "VRVGVAY". Firma: "E. Prati".
Reverso:
"PRIMER SALON ANVAL DE ARTES PLASTICAS 1937". Borde inferior, en doble semicírculo: "Comisión de Bellas Artes". Firma: "Tammaro".
Nº4
Pedro Blanes Viale. Exposición Retrospectiva. Acuñó Tammaro, Montevideo. Año 1938. Circular, ø 55 mm.
Anverso:
Busto 3/4 derecho del pintor Pedro Blanes Viale. Firma: "E. Prati".
Reverso:
"Exposición retrospectiva. Comisión N. de Bellas Artes". Montevideo, MCMXVIII (sobre ramo de laurel).
Nº 5
Gonzalo Vázquez Barriere/Centro Automovilista del Uruguay. Acuñó Tammaro, Montevideo. Año 1939. Circular, liso, ø 35 mm.
Anverso:
Efigie de frente de Gonzalo Vázquez Barriere. Borde izquierdo: "Gonzalo Vázquez Barriere". Firma: "E. Prati".
Reverso:
"El Centro Automovilista del Uruguay al Gestor de su Afiliación Internacional Enero 1939". Firma "Tammaro".
Nº 6
José Gervasio Artigas: Monumento, Salto, Inauguración. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1940. Circular, ø 30 mm y ø ¿?
Anverso:
Dentro del círculo: imagen de perfil izquierdo del monumento ecuestre a Artigas, en Salto. Entre dos círculos "CON LIBERTAD NI OFENDO NI TEMO". Al exergo: "ARTIGAS". Firma: "E.Prati".
Reverso:
En cartela: "MONUMENTO AL GENERAL JOSE G. ARTIGAS - SALTO - R.O.U. SOLEMNEMENTE INAUGURADO SETIEMBRE 1940" Detrás, corona de hojas de olivo. Firma: "Tammaro"
Nº 7
Exposición de pintura francesa y curso de conferencias. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1940. Circular, ø 50 mm.
Anverso:
Idem a la Nº 3 (Salón Anual de Artes Plásticas).
Reverso:
"EXPOSICION DE PINTURA FRANCESA Y CURSO DE CONFERENCIAS MONTEVIDEO 1940" Borde superior: "MINISTERIO DE INSTRUCCION PUBLICA"; borde inferior, en doble semicírculo: "COMISION NACIONAL DE BELLAS ARTES". Firma: "Tammaro".
Nº 8
Exposición Juan Manuel Blanes. Teatro Solís. Montevideo. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1941. Circular, ø 50 mm.
Anverso:
Efigie de perfil derecho de Juan Manuel Blanes. Borde superior: "1830 - JUAN MANUEL BLANES - 1901". Firma: "E. Prati 1941".
Reverso:
"EXPOSICION JUAN M. BLANES TEATRO SOLIS MONTEVIDEO 1941". Borde superior: "MINISTERIO DE INSTRUCCION PUBLICA". Borde inferior, en doble semicírculo: "COMISION NACIONAL DE BELLAS ARTES". Firma: "Tammaro".
Nº 9
Adolfo Folle Juanicó: Homenaje por su brillante gestión presidencial. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1941. Circular, ø 45 mm.
Anverso:
Efigie de espaldas de hombre tratando de dominar un caballo salvaje. Firma: "E. Prati".
Nota:
En realidad se trata de Alejandro Magno que doma al caballo Bucéfalo. (C.E.A.).
Reverso:
"AL DOCTOR ADOLFO FOLLE JUANICO LOS SOCIOS DEL JOCKEY CLUB Y AMIGOS COMO HOMENAJE POR SU BRILLANTE GESTION PESIDENCIAL MONTEVIDEO 1937-1941". Firma: "Tammaro".
Nº10
Concurso Departamental de Artes Plásticas. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1945. Circular, ø 55 mm.
Anverso:
Idem a la Nº 3 (Salón Anual de Artes Plásticas).
Reverso:
"CONCURSO DEPARTAMENTAL DE ARTES PLASTICAS 1er PREMIO", cartela sin grabar. Borde superior: "MINISTERIO DE NSTRUCCION PUBLICA". Al exergo: "1945". Firma: "Tammaro".
Nº 11
Juan Manuel Blanes. Inauguración del Monumento. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1947 (2/2/47). Liso, ø 50 mm.
Anverso:
Idem a la Nº 8 (Exposición Juan Manuel Blanes. Teatro Solís).
Reverso:
"INAVGVRACION DEL MONVMENTO AL PINTOR JVAN M. BLANES MONTEVIDEO FEBRERO 1947 COMISION NACIONAL DE BELLAS ARTES". En círculo: "MINISTERIO DE INSTRUCCION PUBLICA - INTENDENCIA MUNICIPAL". Firma, "Tammaro". Visita de Don Luis Batlle Berres a la Unión Fabril del Corcho. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1947. Circular, ø 39 mm.
Anverso:
Fachada del edificio de la Unión Fabril del Corcho. Parte Inferior: "UNION FABRIL DEL CORCHO FUNDADA 20-VIII-1938". Firma: "Prati".
Reverso:
"CELEBRACION VISITA DON LUIS BATLLE BERRES 12-VI-1947". Borde superior: cruz dentro de círculo; borde inferior: chimenea y "UNION" dentro de un recuadro. Bordes izquierdo y derecho: ramas de roble. Firma: "Tammaro".
Nº 13
Eduardo Fabini. 25 Aniversario del Poema musical "Campo". Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1947. Circular, ø 40 mm.
Anverso:
Efigie de perfil derecho de hombre sentado tocando una armónica. Alrededor: paisaje campestre. Borde superior: "25 ANRIO DEL POEMA MUSICAL "CAMPO". Firma: "E. Prati".
Reverso:
Cítara rodeada por ramas de olivo entrecruzadas. Borde superior: "EL SENADO DE LA REPUBLICA AL EXIMIO ARTISTA". Parte inferior, en cartela, "EDUARDO FABINI". Al exergo: "1947".
Nota:
La descripción del artista es la siguiente:
"Realicé una alegoría del origen de nuestra música, el genio se inspira en el canto de una calandria, posada sobre un laurel". Esta alegoría fue utilizada para el reverso del billete de N$ 100.000 (Nuevos pesos cien mil), actualmente en los de $ 100 (cien pesos uruguayos). (C.E.A.)
Nº 14
Escuela Militar. 1924 Curso Aspirantes 1949. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1949. ø ¿?
Anverso:
Idem a la Nº 6 (José G. Artigas: Monumento - Salto).
Reverso:
En campo, la insignia de la Escuela Militar y sobre ella la leyenda: "ESCUELA MILITAR". En la periferia, grabado a buril: "1924 CURSO ASPIRANTES 1949" "ESCUELA MILITAR".
Nota:
Medalla citada por el Sr. E. Rubens Bonino en "Artigas en la Medalla", publicado en "Trabajos premiados. Concurso sobre Numismática Uruguaya - V Centenario del Descubrimiento de América", por el Instituto Uruguayo de Numismática". Montevideo. Año 1985.
Nº 15
Salón Nacional de Acuarela. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1949. Circular, ø 50 mm.
Anverso:
Idem a la Nº 3 (Salón Anual de Artes Plásticas)
Reverso:
"PRIMER SALON NACIONAL DE ACUARELAS". Cartela sin grabar. Debajo: "1949". Borde superior: "MINISTERIO DE INSTRUCClON PUBLICA". Borde inferior, en doble semicírculo: "COMISION NACIONAL DE BELLAS ARTES". Firma: "Tammaro".
Nº 16
Leonardo Olivera. Comisión Nacional de Homenaje. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1953. Circular. ø 5O mm.
Anverso:
"1973 - Coronel Leonardo Olivera - 1863" (busto id.).
Reverso:
"Comisión Nacional de Homenaje. R.O. del Uruguay. 1953". Reproduce ángulo de la Fortaleza de Santa Teresa.
Nº 17
Dr. Luis A. de Herrera. Diego Lamas. Acuñó Tammaro. Montevideo. Circular. Año 1953. ø 32 mm.
Anverso:
"Luis Alberto de Herrera. Por la justicia política y social para todos los orientales" (busto id., perfil izq.).
Reverso:
"Diego Lamas. Desembarcó en Puerto del Sauce. 1897 -5 de Mayo - 1953" (busto id. 3/ 4 perfil izq.).
Nº 18
Asociación Gráfica del Uruguay. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1955. ø ¿?
Anverso:
Lado izquierdo, efigie de frente de mujer de pie con pluma en mano derecha, apoyada en escudo con la inscripción: "LIBERTAD". Detrás: prensa. Firma: "Tammaro".
Nº 19
Pablo Blanco Acevedo. Instituto Histórico y Geográfico del Uruguay. Acuñó Tammaro. Año 1955. Circular, ø 5O mm.
Anverso:
"1880 - Pablo Blanco Acevedo" (cabeza, perfil derecho).
Reverso:
"El Instituto Histórico y Geográfico del Uruguay a los historiadores de Artigas. Ley 10-VII-1950" (Insignia del Instituto).
Nº 20
Instituto Uruguayo de Numismática. 1er. Aniversario de su Fundación. Acuñó Tammaro. Montevideo. Año 1956. Circular, ø 50 mm.
Anverso:
Efigie de frente de dos mujeres de pie. Una sostiene una lanza en su mano derecha y apoya su mano izquierda sobre el Escudo Nacional; la otra sostiene una estatuilla con lanza y escudo en su mano derecha. Detrás, rama de laurel. Parte inferior: "VRVGVAY". Firma: "E. Prati".
Reverso:
Parte superior: "1955", sol radiante, "1956". Debajo: "INSTITUTO URUGUAYO DE NUMISMATICA 1er. ANIVERSARIO DE SU FUNDACION". Firma: "Tammaro".
Nº 21
Teatro Universitario. Premio Mireya Murguía. Acuñó Tammaro. Año 1956. Circular, ø 31,5 mm.
Anverso:
Fachada de un teatro con la inscripción: "APAMA". Delante: tres caretas. Firma: "E. Prati"
Reverso:
Parte superior: "TEATRO UNIVERSITARIO". Al centro: cartela sin grabar. Parte inferior: "PREMIO MIREYA MURGUIA".
Nota:
Se entregó solamente en una oportunidad. En dicha ocasión el Teatro Universitario homenajeó a la Comedia Nacional. El gran actor Enrique Guarnero recibió, en nombre de sus compañeros una medalla en oro. El acto se realizó en el desaparecido Teatro Victoria, el día 20 de agosto de 1956.
Nº 22
Homenaje al Gral. San Martín en Montevideo. Acuñó Tammaro. Año 1959. Circular, ø 32 mm.
Anverso:
"Homenaje al Gral. José de San Martín, Libertador de pueblos. Homenaje del Uruguay". "1959".
Nº 23
Monumento al Gral. José de San Martín. Inauguración. Acuñó Tammaro. Año 1963. Circular, ø ¿?.
Anverso:
Reproduce monumento de perfil derecho. Debajo la firma: "E. Prati".
Reverso:
"MONUMENTOAL GRAL. JOSE DE SAN MARTIN EN MONTEVIDEO" - "INAUGURADO SOLEMNEMENTE EL 22 DE FEBRERO DE 1963".
Nota:
Prati quedó desconforme con la acuñación de esta medalla, por lo cual encargó a la casa Johnson de Milán la confección de 25 (veinticinco) medallas, las cuales repartió personalmente. Uno de los ejemplares se lo dio al Ministro de Instrucción Pública de la época, como muestra de singular protesta. (C.E.A.)
Para la realización de este "catálogo" de medallas diseñadas por Prati se tomaron en cuenta los siguientes trabajos:
a) Catálogo de Medallas Uruguayas. Autores: Dr. YRULEGUY, Julio C. y Sr. FABREGAT, Julio T. Publicado por el Instituto Uruguayo de Numismática, entre los años 1955 a 1961.
b) Monografía "Colección de Medallas de la Biblioteca Nacional". Autoras: ABERO, Gloria; RONDAN, Beatriz y SANTESTE VAN, Ruth. Publicado por la Escuela Universitaria de Bibliotecología y Ciencias Afines. "lng. Federico E. Capurro" - Montevideo, 1981.
c) Archivo particular del escultor con apuntes propios inéditos.
Numismática Nº 54 - 55
Julio - Diciembre de 1992
Instituto Uruguayo de Numismática
http://letras-uruguay.espaciolatino.com/echinope/edmundo_prati.htm
No hay comentarios.:
Publicar un comentario
AGRADECEMOS VUESTRA PARTICIPACIÓN